Nell'ambito della Mostra del cinema di Venezia, il giorno 4 settembre 2010 - presso lo stand dell'Ente dello Spettacolo del Lido - è stato presentato con successo il numero 566 di "Bianco e Nero", dedicato alla nascita del Centro Sperimentale di Cinematografia, e intitolato: L'Università del cinema. I primi anni del CSC (1935-1945).
Oltre ad un nutrito pubblico e a molti "addetti ai lavori" erano presenti Marcello Foti (Direttore Generale del Centro Sperimentale), Gabriele Antinolfi (Direttore Divisione Editoria), Leonardo Quaresima (Direttore Scientifico della rivista), Dario Edoardo Viganò (consigliere d'amministrazione del CSC e membro del coordinamento editoriale) e naturalmente i curatori Alfredo Baldi e Silvio Celli.
Il numero nasce come naturale prosecuzione del lavoro iniziato col n. 560, quando gli stessi curatori, Alfredo Baldi e Silvio Celli, promossero una ricerca sulla Scuola Nazionale di Cinematografia (1932-1934).
La possibilità di consultare la documentazione conservata nell'Archivio storico del Centro Sperimentale di Cinematografia, ove sono reperibili i fascicoli della maggior parte dei docenti e degli allievi di quel primo decennio, ha consentito, a curatori e saggisti, di conoscere aspetti interessanti e inediti della vita del Centro. L'esame delle carte non solo ha permesso di fare luce sui meccanismi e le dinamiche interne della Scuola, ma ha offerto lo spunto per intraprendere una complessiva revisione critica sulla natura e il ruolo del CSC nel periodo fascista.
A partire dalla sua nascita, il Centro Sperimentale di Cinematografia inaugura, con le Edizioni di Bianco e Nero, un vasto e coerente progetto editoriale (e formativo) fondato su alcune direttrici: «una avveduta politica di traduzioni; una consecuzione di titoli con lo scopo di coprire lo scibile in materia cinematografica; un dialogo interdisciplinare, con particolare considerazione per la coniugazione di competenze tecniche e saperi umanistici» (Pitassio). Nel 1937, la comparsa del mensile Bianco e Nero completa questo disegno. La rivista, infatti, cerca i suoi lettori fra quanti si occupano professionalmente di cinematografo e coloro che si dedicano alla «critica seria e sana che è consapevole della propria missione» (Luigi Freddi, Presentazione, in Bianco e Nero, I, 1, gennaio 1937).
Di rilevante interesse storico è la trascrizione integrale dei cosiddetti "diari di guerra" (ad opera di Alfredo Baldi): è una puntuale registrazione degli avvenimenti accaduti al CSC, effettuata dai alcuni funzionari del Centro, nel periodo compreso fra il 22 settembre 1943 e il 31 maggio 1944. In questo arco di tempo (esattamente nel novembre 1943) le autorità tedesche operano la requisizione di tutti i film della Cineteca del CSC.
Scritti di: Silvio Celli, Alfredo Baldi, Igino Carbonari, Francesco Pitassio, Giulio Bursi, Sergio Bruno, Francesca Angelucci, Stefania Carpiceci, Ernesto G. Laura.
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