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573 – Bianco e Nero

«C’è un interrogativo che proprio la scena contemporanea solleva: che cosa è diventato il cinema nell’epoca della cultura visuale, se l’immagine cinematografica ha perso in parte la propria autonomia per farsi parte delle dinamiche di elaborazione visuale dell’esperienza umana, in una vertiginosa trasformazione del mondo in immagine?»
«Bianco e Nero» vuole concorrere alla discussione con il fascicolo 573 dedicato alle Nuove tendenze della ricerca sul cinema in Italia, e curato da Mariapia Comand.
L’intento del monografico è quello di delineare un quadro non certo esaustivo, tuttavia tale da provocare ulteriori riflessioni, raccogliendo i contributi di dieci giovani studiose e studiosi formatisi in alcuni dei dottorati di cinema italiani:
Roberto Braga (Il blockbuster contemporaneo), Simona Busni (Donne di genere: il melodramma filosofico Stanley Cavell), Rossella Catanese (Il restauro digitale dei film: Ballet mécanique di Fernad Léger), Ilaria De Pascalis (Identità molteplici nel cinema europeo transnazionale: “Sognando Beckam”), Miriam De Rosa (Oltre i media, oltre il visibile. Per una fondazione metodologica dei Postcinema Studies), Giovanna Maina (Cine & Sex. Sessualizzazione dei media e cineromanzo tra gli anni Sessanta e Settanta), Sara Martin (Cinecittà. Genesi ed elaborazione del progetto Città del Cinema), Simone Natale (Un dispositivo fantasmatico: cinema e spiritismo), Luigi Nepi (L’“arcipelago Chaplin” e l’“evoluzione” della scrittura critica), Fabio Pezzetti Tonion (La messa in scena della temporalità come prospettiva analitica del cinema di Ingmar Bergman)

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