Il 18 aprile 2023, presso il Tempietto egizio del Cimitero del Verano, parenti e amici hanno salutato e ricordato Virgilio Tosi, un nome probabilmente sconosciuto ai più, ma persona legata per molti decenni al Centro Sperimentale di Cinematografia, uno studioso che ha contribuito non poco alla conoscenza del cinema, in particolare nelle declinazioni del cinema documentario e del cinema scientifico.
Virgilio era nato a Milano il 29 novembre 1925 e ci ha lasciato il 16 aprile, qui a Roma, per le conseguenze di una banale caduta. Già a poco più di venti anni, nel 1947, aveva contribuito, con Paolo Grassi, Giorgio Strehler a Mario Apollonio, alla nascita del Piccolo Teatro di Milano, una tra le più prestigiose realtà teatrali e culturali italiane, ancora oggi.
Si era poi trasferito a Roma, dove i suoi interessi si erano avvicinati sempre più al cinema, e aveva partecipato alla nascita del movimento dei cineclub, in particolare alla costituzione della Federazione italiana dei circoli del cinema. Aveva poi iniziato a scrivere sceneggiature, passando poi alla regia, dapporima di documentari, poi immergendosi sempre più a fondo nell'affascinante e poco esplorato territorio del cinema scientifico.
Intanto continuava a occuparsi di critica e di saggistica cinematografica e iniziava, fin dagli anni '60, a collaborare con la Rai TV.
Alla metà degli anni '70 risale la sua prima collaborazione con il Centro Sperimentale, come consulente scientifico per la redazione dei nuovi programmi didattici della Scuola di cinema dopo la non riuscita esperienza rosselliniana. Per un quarto di secolo Virgilio è poi stato titolare di varie cattedre della Scuola, sempre in relazione con la "Storia del cinema documentario", sempre amato dai suoi studenti che ne ammiravano il profondo sapere unito a una grande modestia.
Al Centro poté iniziare nel 1982-83 e proseguire per oltre dieci anni, grazie a finanziamenti anche della Rai, i suoi studi scientifici in un campo a lui molto caro, i "Movimenti oculari e percezione di sequenze filmiche", un settore di attività all'inizio pionieristico, anche perché la tecnologia allora disponibile era solo quella analogica, sul quale ci ha lasciato varie pubblicazioni.
Nel 2012 alle Giornate del cinema muto di Pordenone, il massimo evento mondiale del settore, aveva ricevuto il Premio Jean Mitry, assegnato annualmente "a coloro che si distinguono per il loro sforzo nella ricerca storiografica".
Troppo lungo, e troppo arido, sarebbe anche il solo elenco delle principali istituzioni scientifiche con le quali ha collaborato e dei suoi più importanti lavori cinematografici o scritti. Preferisco ricordare Virgilio come una persona dalla curiosità inesauribile verso ogni aspetto della natura e della scienza, come attivissimo realizzatore di questi suoi interessi, come divulgatore scientifico dotato di un'estremamente avvincente affabulazione.
Nel 2015, insieme a Stefano Landini, realizzammo un'intervista video, a casa sua, sulla sua storia al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Per vederla clicca qui.
Alfredo Baldi, 18 aprile 2023
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