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Sydney Sibilia incontra gli studenti del CSC – Scuola Nazionale di Cinema
Centro Sperimentale di Cinematografia
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07 Novembre 2024

Mercoledì 6 novembre è stato ospite al Centro Sperimentale di Cinematografia il regista Sydney Sibilia per parlare del suo film di esordio Smetto quando voglio (2014). Il film è scritto da Sibilia insieme a Francesca Manieri, ex allieva di Sceneggiatura del CSC – Scuola Nazionale di Cinema. L’incontro - aperto agli allievi di tutti i corsi del 2° anno - è stato moderato dal Direttore artistico del corso di Regia Daniele Luchetti e dalla docente di Sceneggiatura Gloria Malatesta.

«I film di Sydney Sibilia hanno il pregio di sembrare universali e sempre nuovi» ha introdotto così la giornata Daniele Luchetti.

Entrando nel merito del suo film d’esordio, Sydney Sibilia ha raccontato che l’idea di affrontare il tema del precariato scattò dalla lettura di un articolo di giornale e di alcuni striscioni affissi vicino all’Università La Sapienza di Roma. Sibilia era interessato all’evoluzione di un personaggio che lotta contro l’ingiustizia ed è stato effettuato, nell’arco di tre-quattro mesi, un accurato lavoro di ricerca non solo sul protagonista ma su tutti i personaggi della storia.

Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro: il lavoro sulla commedia basato su una scrittura attenta, il lavoro con gli attori, le dinamiche e le modalità dei provini (per Smetto quando voglio e per i progetti successivi), la realizzazione degli effetti speciali e il lavoro di produzione-in particolare in relazione alla scelta dei luoghi dove sono state girate alcune scene “chiave”.

Nel rispondere alle tante domande degli allievi, Sydney Sibilia ha chiuso l’incontro con alcuni consigli: «Impegnatevi sempre: i vostri lavori potrebbero non tornarvi utili nell’immediato ma magari anni dopo. E’ importante “raccogliere” tutte le informazioni trasmesse dalla visione di film e di serie, dalle letture, dal mondo dei videogiochi e rielaborarle (…) Il vostro percorso sarà personale ed è importante avere tutta la libertà del mondo. E dovrete dire la vostra con il linguaggio che vi è più congeniale. Noi in Groenlandia ascoltiamo e leggiamo tutto: in quanto produttori ci interessano sempre le idee di “successo” e desideriamo che il cinema italiano vada avanti anche grazie a voi».

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