Ogni mese proponiamo in offerta tre titoli del nostro catalogo editoriale.
EcoCinema. Film & ecologia
Fa parte di «Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia», a. 83, n. 602, gen-apr 2022
anno: 2022
pagine: 127
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023377
prezzo ordinario di vendita € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60
Il cinema e il suo rapporto con l’ecologia. Un titolo – il titolo italiano di un vecchio film – ci ha guidati verso il tema dell’ecologia: 2022: i sopravvissuti (Soylent Green, Richard Fleischer, 1973). Nell’anno 2022 New York è immersa in un’insopportabile calura, le risorse naturali si stanno esaurendo e i suoi quaranta milioni di abitanti sono costretti a cibarsi di un alimento sintetico, il “Soylent Green” appunto, fabbricato con sostanze innominabili. Riscaldamento globale, cambiamenti climatici, cibi Ogm… il 2022 è arrivato, e il romanzo di Harry Harrison al quale Fleischer si ispirava non sembra più tanto fantascientifico. Parlare dell’ecologia al cinema è un gesto politicamente dovuto: comporta ricordare i tanti film, antichi e recenti (dai Lumière a Don’t Look Up), che si sono occupati del tema; ma significa anche parlare del cinema dentro l’ecologia. Perché anche i set inquinano, ma la coscienza “verde” è forte e anche il mondo delle produzioni, in Italia e in molti altri paesi, si sta avviando verso protocolli plastic free sempre più virtuosi.
D’amore non si muore
autore: Lino Capolicchio
anno: 2019
pagine: 251
editori: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849861440
Collana: Bianco e Nero a colori; 3
prezzo ordinario di vendita: € 18,00
prezzo scontato (20%): € 14,40
Lino Capolicchio, oltre a essere stato un grandissimo attore, ha avuto anche la grande fortuna di vivere un’epoca irripetibile in Italia: gli anni Sessanta e Settanta. Un periodo in cui si è assistito nel mondo a una rivoluzione etica ed estetica senza precedenti, che ha coinvolto qualsiasi campo (dalla politica alla filosofia, dal cinema alla musica, dall’arte al teatro, dalla letteratura all’architettura). Lino Capolicchio, prima che attore, è stato in quegli anni favolosi un’icona emblematica. E il suo memoir ne è una testimonianza toccante e perfetta. Soprattutto quando Lino analizza con penna felice certi incontri straordinari: da Sergio Tofano a Giorgio Strehler, da Anna Magnani a Vittorio De Sica e a Pier Paolo Pasolini, da Federico Fellini ai Beatles e a Carmelo Bene e a Fabrizio De André… In questo caso l’attore smette di raccontarsi, per farci vedere da vicino figure straordinarie. E i suoi incontri “in prima persona” sono rievocati in modo cinematografico: molto visivi, soprattutto poco narrativi e molto simili per struttura a un montaggio sbarazzino di tanto cinema amato e per fortuna mai dimenticato della Nouvelle Vague. All’occhio dell’artista Capolicchio non sfugge un dettaglio, un tic nascosto, tutti segni che disvelano meglio la propria anima. È infatti il retroscena dell’artista e dell’uomo di turno che interessa a Capolicchio. Ciò che non è sulla scena, ciò che è dietro la scena, ciò che non è inquadrato da alcun riflettore, ma che fonda e giustifica l’intero percorso, poiché ne è il motivo principale, il movente sotteso, sconosciuto e incomprensibile: il sottofondo, il sotterraneo, il sottosuolo (Dostoevskij docet). Alla penna dello scrittore Capolicchio tocca fermare sulla carta quell’emozione o quell’epifania miracolosa di quei momenti magici irripetibili. La naturalezza di questi incontri straordinari deriva dallo sguardo per niente intimidito di Lino, che diversamente da un non artista, è in grado di decifrare un silenzio o una pausa di troppo e di metterla poi in scena, ovvero sulla carta.
Nota autore:
Lino Capolicchio (Merano, 21 agosto 1943 – Roma, 3 maggio 2022), attore, sceneggiatore, regista e docente di recitazione, si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e debutta giovanissimo con Strehler, in teatro, nel 1965. Attore di richiamo internazionale anche nel cinema e nella televisione, nella sua lunga e tuttora viva carriera è stato diretto dai più grandi registi italiani: oltre a Giorgio Strehler, Roberto Faenza, Dino Risi, Giuseppe Patroni Griffi, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Elio Petri, Luca Ronconi, Renato Castellani, Francesco Maselli, Mauro Bolognini, Pupi Avati, Carlo Lizzani, i fratelli Taviani.
Viaggio tra le stelle del cinema con la rivista Star. Un progetto della Biblioteca digitale "Luigi Chiarini"
autore: Biblioteca Luigi Chiarini
anno: 2009
pagine: 175
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia
collana: Quaderni della Biblioteca Luigi Chiarini
prezzo ordinario di vendita: € 6,00
prezzo scontato (20%): € 4,80
Il libro è scaturito dal progetto promosso dalla Biblioteca Luigi Chiarini di progressiva digitalizzazione delle riviste storiche e degli altri materiali bibliografici di pregio. Si è scelto di pubblicare il lavoro effettuato su «Star», importante settimanale cinematografico che venne pubblicato a pochi mesi dalla Liberazione e che riveste un ruolo primario per chi si appresti a compiere ricerche intorno agli anni ’44-’46. Di stampo popolare, assunse da subito un aspetto e una formula accattivanti, dedicando numerosi articoli e rubriche non solo al cinema e ai suoi protagonisti, ma anche al teatro di prosa, di rivista e alla radio. Nel libro sono riportati inoltre tutti gli indici, suddivisi in cinque sezioni: Argomenti, Film, personalità del cinema, Rubriche, Firme. Di grande impatto visivo la galleria fotografica costituita dalle copertine di «Star», che immortalano i volti dei divi più in voga all’epoca.
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