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Tre libri per trenta giorni. L’offerta editoriale CSC dicembre 2024
Centro Sperimentale di Cinematografia
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02 Dicembre 2024

Ogni mese proponiamo un'offerta su tre titoli del nostro catalogo editoriale.

Mario Monicelli
Fa parte di «Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro sperimentale di cinematografia», a. 81, n. 596, gen-apr 2020
anno: 2020
pagine: 191
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023049

prezzo ordinario di vendita: € 18,00 
prezzo scontato (20%): € 14,40

Mario Monicelli è stato indiscutibilmente uno dei grandi “Autori”, con la maiuscola, del nostro cinema. Con i suoi film, sia comici sia drammatici, ha raccontato l’Italia con uno sguardo acuto, penetrante, beffardo e originale. La commedia è stata spesso snobbata dalla critica italiana, salvo poi essere apprezzata in Francia e in America (I soliti ignoti ha avuto ben due remake hollywoodiani), ma è arrivato il momento di dire che è grande cinema, senza bisogno di ulteriori aggettivi. Monicelli è morto il 29 novembre del 2010, a 95 anni, nel 2020 ricorre il decennale della sua scomparsa. Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha deciso di dedicare a Mario Monicelli il 596 numero della rivista diretta da Felice Laudadio. Con interventi, fra gli altri, di Gian Piero Brunetta, Amedeo Feniello, Franco Cardini, Marco Mondini, Paola Mammini, Enrico Deaglio, Giancarlo De Cataldo, Angelo d’Orsi, Vittorio Emiliani, Giulio Ferroni, Paolo Di Paolo, Massimo Ghirlanda, Giovanni De Luna, Jean A. Gili, Fulvia Caprara, Alberto Anile, Alberto Crespi. Testimonianze di Giuseppe Tornatore, Enrico Vanzina, Marco Risi, Paolo Virzì.

Le belle costruzioni hanno fatto il loro tempo. Il cinema di Mauro Bolognini
autore: Andrea Pergolari
anno: 2022
pagine: 238
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849875041
Collana: Biblioteca di Bianco e Nero

prezzo ordinario di vendita: € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60

Regista prolifico e facilmente riconoscibile dal punto di vista stilistico, quindi altrettanto facilmente etichettabile e immediatamente etichettato (e travisato), Mauro Bolognini è stato invece una personalità contraddittoria, moderna a dispetto delle apparenze. È il regista dello scorrere del tempo, delle età di crisi, ma soprattutto una figura centrale per la nostra cinematografia, e non solo: come molti altri artisti del XX secolo dimostra una particolare vocazione multimediale ed è uno dei grandi tramiti della nostra cultura, uno di quei necessari collanti tra pratiche alte e basse, capace di mettere in comunicazione mondi diversi (Moravia, Pasolini, Pratolini, Brancati, Totò, Steno, Tognazzi, tra gli altri) e differenti forme di espressione. Fu un ribelle a suo modo, un toscano che sorrideva e che non aveva mai perso il gusto del gioco, nemmeno dopo essere diventato una personalità di spicco del cinema italiano. La divorante vitalità professionale dell’artista è ricostruita in questo libro attraverso il filo rosso del suo rapporto con gli intellettuali del tempo, fonte inesauribile di ispirazione e confronto, per un percorso tra i più originali e anticonformisti del cinema italiano e facilmente riconoscibile.

Nota autore: Andrea Pergolari è nato a Roma nel 1975. Laureato in Lettere nel 2000, ha esordito come narratore con Gringo nel 2001. Autore di racconti, saggi storici e cinematografici, testi teatrali e documentari, dirige il Teatro Le Sedie a Roma. Tra i suoi libri: La fabbrica del riso (2004), Pasquale Festa Campanile ovvero la sindrome di Matusalemme (2008), Flavio Mogherini scenografo praticamente regista (2009), Luciano Salce – Una vita spettacolare (2010), La polizia s’incazza (2016), La strategia della panchina (2017), Racconti a una voce (2022) e, in collaborazione con Alberto Pallotta, La commedia all’italiana in 160 film (2022) e Franco e Ciccio – Storia di due antieroi (2022). Tra i suoi testi teatrali: Quarto movimento (2013), Brividi a buon mercato (2016), L’ospite senza volto (2017) e, in collaborazione con Emanuele Salce, Mumble mumble (2010) e Diario di un inadeguato (2022). Il suo documentario L’uomo dalla bocca storta (2009), diretto in collaborazione con Emanuele Salce, ha ricevuto la menzione speciale ai Nastri d’argento 2010, mentre la sua commedia Che fa Bobo a Malibù è stata finalista al Premio Magni 2021.

La dolce vita raccontato dagli Archivi Rizzoli
autore: Domenico Monetti e Giuseppe Ricci (a cura di)
anno: 2010
pagine: 743
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Fondazione Federico Fellini

prezzo ordinario di vendita: € 35,00
prezzo scontato (20%): € 28,00

Realizzato in sinergia tra il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fondazione Federico Fellini, il volume è dedicato a La dolce vita, film che ha narrato le trasformazioni in atto nella società italiana negli anni del boom economico. Il libro nasce dal lavoro di archiviazione svolto sui materiali di rassegna stampa provenienti dalla Rizzoli, oggi conservati presso la Biblioteca “Luigi Chiarini”. Attraverso un’accurata selezione di articoli, copertine di periodici e illustrazioni, riaffiorano alla memoria indiscrezioni, annunci, pettegolezzi, scandali, gossip, che accompagnarono la realizzazione e l’uscita del film e che a distanza di anni offrono molteplici chiavi di lettura e di ricerca sull’opera del grande cineasta italiano. Il volume, a cura di Domenico Monetti e Giuseppe Ricci e con la prefazione di Italo Moscati, presenta un ricco ed originale corredo iconografico, che riproduce le foto più belle pubblicate sulla stampa dell’epoca.

Note autori: Domenico Monetti lavora dal 2000 al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si è occupato prevalentemente della catalogazione, selezione e soggettazione di periodici cinematografici e materiali vari conservati presso la Biblioteca “Luigi Chiarini”. Dal maggio 2005 è impegnato nella Cineteca Nazionale per la programmazione culturale. Ha svolto attività di ufficio stampa per quattro anni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ha inoltre prestato il suo contributo di studioso di cinema per l’Archivio del Cinema Italiano dell’Anica. Collabora per le riviste «Segnocinema» e «Cinecritica» e ha scritto per il mensile «Duel». Nel 2005, insieme a Giuseppe Ricci, ha curato il volume Giulietta degli spiriti raccontato dagli Archivi Rizzoli. Nel 2007, insieme a Luca Pallanch, ha curato il volume Luigi Comencini: architetto dei sentimenti.

Giuseppe Ricci è l'archivista della Fondazione Federico Fellini per la quale lavora dal 2001. Prima è stato ricercatore responsabile della documentazione per la Cineteca di Rimini, curando numerose pubblicazioni, fra cui cataloghi delle dieci edizioni di Riminicinema e delle due di Adriaticocinema. È fra gli autori della "BiblioFellini" e assieme a Miro Gori ha curato la monografia felliniana "Io FF il re del cine". È redattore della rivista.

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