Ogni mese proponiamo un'offerta se tre titoli del nostro catalogo editoriale.
Marco Bellocchio, Francesca Calvelli. L’ora di cinema
Fa parte di «Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro sperimentale di cinematografia», a. 83, n. 603, mag-ago 2022
autore: Enrico Magrelli (a cura di)
anno: 2022
pagine: 175
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023407
prezzo ordinario di vendita: € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60
Coppia nel lavoro (Francesca Calvelli e Marco Bellocchio hanno realizzato insieme una quindicina di film, da Il sogno della farfalla nel 1994 alla stupefacente serie tv Esterno notte nel 2022) e coppia nella vita, da quasi trent’anni. L’idea nasce dalla volontà di celebrare due eccellenze del Centro Sperimentale di Cinematografia. Marco Bellocchio ha frequentato il CSC tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60, diplomandosi in Regia dopo essersi inizialmente iscritto al corso di Recitazione. Francesca Calvelli si è diplomata al CSC in Montaggio avendo come principale docente Roberto Perpignani, e anni dopo ha preso il suo posto come docente di riferimento del corso, assieme ad Annalisa Forgione. L’intento è anche quello di valorizzare chi lavora dietro le quinte del cinema, in un ruolo – quello di montatrice – che è cruciale nella costruzione di un film e spesso ne determina profondamente il valore artistico.
Nota autore: Enrico Magrelli, giornalista e critico cinematografico, autore e conduttore del programma di “Hollywood Party” (Radio 3). Direttore artistico di IFF/Berlino e TFF/Viterbo. Direttore responsabile di Taxidrivers.it. Fa parte del Comitato di direzione del Bif&st di Bari e, per oltre venti anni, ha collaborato con la Mostra del Cinema di Venezia. Ha scritto o curato molti libri dedicati a vari autori: da Robert Altman a Nagisa Oshima, da Roman Polanski a Nanni Moretti, da Rainer Werner Fassbinder a Carlo Verdone. Come autore televisivo ha firmato programmi di varietà, tra gli altri, alcune edizioni di “Domenica In” e del "Festival di Sanremo", tre edizioni della “Notte degli Oscar” e vari speciali dedicati al cinema, come l’edizione 2015 del "David di Donatello" e le edizioni 2015 e 2016 degli "EFA" (European Film Academy). È stato Conservatore della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia dal 2009 al 2012.
Buona la prima. Il cinema di Carlo Ludovico Bragaglia
autori: Orio Caldiron e Matilde Hochkofler
anno: 2022
pagine: 227
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023384
collana: Grande cinema
prezzo ordinario di vendita: € 28,00
prezzo scontato (20%): € 22,40
Nonostante una carriera eccezionale, oggi pochi ricordano Carlo Ludovico Bragaglia, il più versatile artigiano del cinema italiano di ieri. Coinvolto sin dall’inizio nella trascinante esperienza futurista, con il fratello Anton Giulio diede vita al Teatro Sperimentale degli Indipendenti e alla Casa d’Arte Bragaglia. Il suo esordio nel cinema avvenne nel 1932 con O la borsa o la vita, con Sergio e Rosetta Tofano, uno dei film più originali del primo sonoro, dove si avvertono gli echi delle avanguardie. Nei suoi oltre sessanta film – in cui frequentò tutti i generi, commedia e comico, film-canzone e avventuroso, melodramma e peplum – fece da burattinaio a una strepitosa serie di intramontabili: Vittorio De Sica, Anna Magnani, Totò, i De Filippo, Ruggero Ruggeri, Armando Falconi, Alberto Rabagliati, Gino Bechi, Massimo Girotti, Ugo Tognazzi, Silvana Pampanini, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi, Domenico Modugno.
Nella prima monografia completa, la vita e le opere di “Carletto” Bragaglia rivivono nell’analisi dei singoli film, in una preziosa antologia di sue dichiarazioni e nei ricordi di tanti testimoni. A fine volume, La fossa degli angeli, il suo grande film perduto ambientato nelle cave delle Apuane, con Amedeo Nazzari e Luisa Ferida, è ricostruito come un sorprendente cineromanzo grazie a una sessantina di rarissime fotografie.
Note autori:
Orio Caldiron ha insegnato Storia e critica del cinema all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". È stato presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Numerosi i suoi lavori, sia in qualità di autore che di curatore; tra le pubblicazioni più recenti: Cinema. 1936-1943: prima del neorealismo (2002), Il principe Totò (2002), Pietro Germi, la frontiera e la legge (2004), Le fortune del melodramma (2004), Uomo, vieni fuori! Soggetti per il cinema editi e inediti di Cesare Zavattini, da lui curato (2006), Giuseppe Rotunno. La verità della luce (2007), La bella compagnia (2009).
Matilde Hochkofler, giornalista e scrittrice. Si occupa da molti anni di cinema. Tra le sue pubblicazioni: Isa Miranda (1978), Scrivere il cinema. Suso Cecchi d’Amico (1988), Marcello Mastroianni. Il gioco del cinema (2001), Anna, lo spettacolo della vita (2005), Anna Magnani. La biografia (2013). Ha raccolto i suoi scritti su fotografia e arti visive in Flash rubati (2003) e Le regole del gioco (2006). Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou di Parigi e i Musei Capitolini di Roma. Ha curato numerose mostre su personalità e momenti del cinema italiano: Anna Magnani, Cesare Zavattini, Totò, Luigi Zampa, le riviste “Hollywood” e “Cinema”.
Viaggi non organizzati. La vita e il cinema di Giorgio Arlorio
autori: Giorgio Arlorio e Caterina Taricano
anno: 2018
pagine: 182
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Iacobelli
ISBN: 9788862524605
collana: Quaderni della Cineteca nazionale. Nuova serie; 10
prezzo ordinario di vendita: € 9,90
prezzo scontato (20%): € 7,92
Giorgio Arlorio (Torino, 27 febbraio 1929) ha attraversato da protagonista tutto il cinema italiano del dopoguerra. Ha lavorato con grandi maestri (Gillo Pontecorvo, Dino Risi, Mario Camerini, Mario Monicelli, Mauro Bolognini) e ha scritto film di genere di grande successo (La patata bollente di Steno, L’arciere delle mille e una notte di Antonio Margheriti, Il mercenario di Sergio Corbucci, Zorro di Duccio Tessari). È stato un importante autore televisivo (con Nanni Loy è il curatore di Specchio segreto, una delle trasmissioni di culto della televisione anni ’60) e ha a lungo insegnato sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia (1999-2016). Si è distinto per l’impegno politico e civile (nelle battaglie dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ed è stato anche uno stupendo narratore dei fatti e dei misfatti del cinema.
Note autori:
Giorgio Arlorio montatore, regista, attore, scrittore, sceneggiatore, docente di sceneggiatura alla Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia. Per il cinema ha scritto, tra i molti, Esterina (1959) di Carlo Lizzani, Crimen (1960) di Mario Camerini, Il padre di famiglia (1967) di Nanni Loy, Queimada (1969) e Ogro (1979) di Gillo Pontecorvo, Oceano (1971) di Folco Quilici, La patata bollente (1979) di Steno, …e la vita continua (1984) di Dino Risi. Autore, con Loy, di Specchio segreto (1964-1977), e ancora con Loy e Fernando Morandi, di Viaggio in seconda classe (1977), ha diretto, tra gli altri, i documentari Casorati un pittore a Torino (1955) e Il paese dei lavandai (1955).
Caterina Taricano giornalista, saggista, regista, sceneggiatrice, direttrice di «Mondo Niovo», rivista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino, è autrice, con Matteo Pollone, della monografia su Neil Jordan (Il Castoro Cinema, 2009), e con Giuliano Montaldo, del romanzo Un marziano genovese a Roma (Felici Editore, 2013).
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